Si intitola “La buona politica per tornare a crescere“ il manifesto in dieci cartelle che prelude alla “seconda puntata” di Todi. Lo scorso anno l´incontro nella cittadina umbra intendeva avviare una nuova fase dell´impegno politico dei cattolici italiani. Dopo la lunga esperienza della Democrazia cristiana, e il periodo del bipolarismo, i cambiamenti in atto nello scenario nazionale richiedevano e richiedono una nuova organizzazione. Questa esigenza è fuori di dubbio. Nei momenti di crisi i cattolici sono sempre stati decisivi per il paese, e questo è di nuovo il momento di far sentire la nostra voce e di dare il nostro contributo. Però prima di tutto sono necessarie nuove idee e soprattutto un nuovo slancio. Nonostante alcuni risultati positivi, tra cui l’efficace partecipazione a questo governo, non è uscita da Todi un nuova iniziativa capace di catalizzare attenzione ed energie. Sembra mancare qualcosa: le parole e la voglia di muovere i cuori. A Todi si sono riuniti prudentemente associazioni, sindacati. Ma non si è mossa la base. E soprattutto non c´erano i giovani. Calato dall´alto, un intervento come quello di Todi rischia di non essere altro che una difesa dell´esistente. La demarcazione di un confine e un timido segnale di presenza. Che facilmente può scadere nella triste volontà di mantenere quote di potere. È giunto invece il momento di volare più alto. È giunto il momento di muovere il nostro popolo, le famiglie, le energie fresche. È giunto il momento di coinvolgere e dare voce e spazio ad una generazione nuova, i giovani di Giovanni Paolo II, che sia il Cardinale Bagnasco che Benedetto XVI hanno richiamato all´impegno diretto ed in prima persona. Non dobbiamo essere remissivi. Dobbiamo puntare a rinnovare la grammatica culturale e a ridisegnare l´agenda politica del paese. A porre le priorità. Questo non è il momento di essere prudenti. Dobbiamo fare noi il gioco. La generazione Wojtyla c´è. E si sta attivando, con un coinvolgimento progressivo dal basso. E soprattutto, ci sta mettendo il cuore!
Gianluigi De Palo
Presidente OL3 nè indignati nè rassegnati